Ilario Fioravanti si diploma ragioniere a Cesena e subito dopo al Liceo Artistico di Bologna, proseguendo poi gli studi alla Facoltà di Architettura di Firenze, dove si laurea nel 1949. Durante gli anni universitari apre uno studio in un torrione della Rocca di Cesena assieme a Giovanni Cappelli, al quale si aggiungono anche Alberto Sughi e Luciano Caldari, futuri protagonisti del neorealismo esistenziale cesenate. Anche Fioravanti dipinge e del 1946 è la sua prima mostra collettiva. Continua tuttavia a dedicarsi all’architettura realizzando vari edifici pubblici, privati e di culto tra Cesena e Cesenatico e altre città romagnole.
Oltre alla primitiva passione per il disegno a mano libera, inizia dedicarsi sopratutto alla scultura, con riferimenti che vanno da Medardo Rosso ad Arturo Martini, Marino Marini, Giacomo Manzù, Alberto Giacometti, inserendo però una personalissima attenzione a valori tattili, materici e coloristici tipicamente mediterranei. Negli anni Settanta e Ottanta si interessa anche a espressioni arcaiche tra arte egiziana, mesoamericana, nuragica, etrusca e africana.
Nel 1990, grazie all’interessamento di Giovanni Testori, tiene a Milano (dove espone tra l’altro il Grande Compianto del 1985) la sua prima importante mostra di scultura che lo fa conoscere ed apprezzare da altri importanti critici e artisti come Antonio Paolucci, Andrea Emiliani, Tonino Guerra, Dario Fo e Raffaele De Grada, Vittorio Sgarbi. Sono di questi anni anche importanti commissioni per opere pubbliche, questa volta di sculture o portali, mentre continuano le mostre in vari luoghi in Italia.
A Cesenatico, Casa Moretti gli dedica nel 2012 una mostra di scultura, nello stesso anno in cui l’edizione delle Tende al mare viene realizzata con i suoi disegni stampati a ruggine dalla Bottega Pascucci 1826.