Luigi Filippo Tibertelli, noto come Filippo de Pisis, esordisce sin da giovanissimo nellāambiente culturale di Ferrara e Bologna, dove si iscrive alla facoltĆ di Lettere, pubblicando le prime poesie. A Ferrara conosce i due fratelli de Chirico e Carlo CarrĆ , grazie ai quali si avvicina al linguaggio della pittura metafisica e al Futurismo, per poi iniziare a frequentare i maggiori letterati e artisti italiani del tempo come Filippo Tommaso Marinetti, Giorgio Morandi, Vincenzo Cardarelli, Giovanni Comisso, e intrattenendo rapporti epistolari con esponenti del Dadaismo con Guillaume Apollinaire e Tristan Tzara.
Nel 1917 A Cesenatico, dove la sua famiglia affittava una villa per le vaczanze estive, conosce Marino Moretti, al quale resterĆ legato da una profonda amicizia per tutta la vita. Nel 1920 si trasferisce a Roma, dove frequenta gli ambienti culturali della cittĆ come il CaffĆØ Greco e il CaffĆØ Aragno, ed espone per la prima volta alla Galleria dāArte Bragaglia. Nel marzo 1925 ĆØ per la prima volta a Parigi, dove rimarrĆ fino al 1939 interrompendo questo soggiorno con frequenti ritorni in Italia e con alcuni brevi viaggi in Europa. A Parigi si ritrova spesso con gli amici italiani, come De Chirico, Aldo Palazzeschi, e lo stesso Marino Moretti, che coinvolge nella vivace e spregiudicata vita artistica e notturna della capitale francese.
Da quel momento De Pisis si afferma sempre più come uno dei maggiori pittori italiani del Novecento, esponendo nelle maggiori rassegne dāarte italiane e mondiali. Nel 1947 per gravi motivi di salute deve tornare in in Italia, dove trascorre gli ultimi anni della sua vita con lunghe degenze in casa di cura. Pochi mesi dopo la sua morte, nel 1956, la Biennale di Venezia lo ricorda con una speciale retrospettiva presentata da Francesco Arcangeli.