Malmerendi frequenta la Scuola d’Arti e Mestieri di Faenza e nel 1910 si iscrive al Regio Istituto di Belle Arti di Bologna dove conosce Giorgio Morandi e Osvaldo Licini. Aderisce per un breve periodo al Futurismo, per poi tornare alla pratica dell’arte appresa in gioventù che riguarda soprattutto la xilografia e altre arti applicate, come la ceramica, il ferro battuto, l’ebanisteria. Nel 1915 partecipa alla mostra della “Secessione Romana”, e nel 1919 inizia la collaborazione con la rivista “La Piè” diretta da Aldo Spallicci, continuando a partecipare alle maggiori esposizioni d’arte negli anni Venti e Trenta.
Dopo la guerra continua ad insegnare, a dipingere, a incidere su legno e a partecipare all’ambiente artistico romagnolo, che lo considera tra i suoi decani e maestri. Le sue opere sono stati sempre apprezzate per il realismo mai banale e bozzettistico, ma sempre originale e sicuro, e alcune, come la sua carta geografica della Romagna, divenute addirittura celebri nel nuovo universo figurativo dei social media.