Dopo aver iniziato a lavorare da giovanissimo come operaio, sceglie di dedicarsi esclusivamente alla pittura nel 1936: ottiene la maturità all’Istituto d’Arte di Brera, e si iscrive all’Accademia di Belle Arti di Firenze. Esordisce in mostra a Lecco nell’estate del 1937 e con il denaro ricavato dalla vendita dei dipinti esposti compie un viaggio a Parigi, dove resta colpito dall’arte di Cézanne e di Picasso. Durante il soggiorno si cimenta nello studio dell’arte antica e moderna.
Nel 1939 si trasferisce definitivamente a Milano, dove grazie ad una borsa di studio si iscrive anche all’Accademia di Brera. Nel 1945 firma il Manifesto del Realismo, ma negli anni Cinquanta si discosta da questa corrente diventando invece uno dei protagonisti dell’arte Informale teorizzata dal critico Francesco Arcangeli. Partecipa più volte alla Biennale di Venezia ed alla Quadriennale di Roma, oltre che a numerose mostre di rilevanza nazionale.