Diplomatosi all’Istituto d’Arte per la Ceramica di Faenza, Pantieri si dedica inizialmente alla ceramica e alla fine degli anni Quaranta apre un proprio laboratorio a Forlì. Sull’onda del picassismo dominante in quegli anni, realizza pezzi unici di stampo primitivista che espone in Italia e all’estero, e opera anche come mosaicista.
Nel 1951 espone alla Triennale di Milano e alla Quadriennale di Roma. Soggiorna a Parigi e a Colonia, e partecipa a altre varie rassegne d’arte nazionali e internazionali. Negli anni Cinquanta è particolarmente attratto da soggetti cari alla pittura neorealista, come operai e pescatori. Dagli anni Sessanta si dedica alla messa a punto di una cifra personale, che ha per soggetto icone del mondo romagnolo e in particolare animali simbolici come il gallo, mentre spunti allegorici arricchiscono via via il suo repertorio.