Cesenatico, durante lo sviluppo enorme del turismo balneare dal secondo dopoguerra, è stata assiduamente frequentata anche da numerosi artisti provenienti dalle città circostanti. Molti esponenti della cosiddetta “scuola cesenate”, da Alberto Sughi a Giovanni Cappelli, da Luciano Caldari a Osvaldo Piraccini, e anche il forlivese Pier Claudio Pantieri e il forlimpopolese Mario Bertozzi, erano in estate dei veri e propri pendolari dall’entroterra alla Riviera.
Altri artisti provenienti da più lontano scelsero Cesenatico come luogo di elezione nel quale vivere e lavorare: oltre al padovano Tono Zancanaro, negli anni ‘60 arrivarono Dario Fo e Tinin Mantegazza, entrambi milanesi; in anni più vicini si sono qui insediati il francese Daniel Dufour e il pittore albanese Skender Balaj.
Anche la collezione d’arte comunale conserva le tracce di queste frequentazioni. Dario Fo, ad esempio, aveva partecipato fin dagli anni ’60 alle esposizioni della Galleria “Il Bragozzo”, ma altre opere sono conseguenti alla grande mostra Pupazzi con rabbia e sentimento dedicatagli dal Comune di Cesenatico e dall’Istituto regionale per i Beni Culturali nell’estate 1998 in occasione del Premio Nobel, che diede vita anche all’esperienza delle “Tende al Mare”.