Artisti
L’anima dell’antico borgo marinaro rivive nello spazio dedicato a incontrare l’arte e la cultura cittadina.
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la galleria
La Galleria Leonardo è in
Viale Anita Garibaldi, 3
Orari
Sabato, domenica e festivi
dalle 10:00 alle 12:00
dalle 15:00 alle 19:00
L’ingresso alla Galleria è gratuito.
Orari
Sabato, domenica e festivi
10:00/12:00 – 15:00/19:00
L’ingresso alla Galleria è gratuito.
Gli artisti presenti nella collezione d’arte comunale raccontano, attraverso le loro opere, l’arte contemporanea italiana, facendo della Galleria un luogo di incontri, visioni e ispirazioni.
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Amadori Eugenio
Cesena 1921 – Bologna 2001
Nato a Martorano di Cesena il 6 dicembre 1921, ha iniziato giovanissimo a cimentarsi nelle arti visive e nella musica a contatto con il vivace cenacolo artistico cittadino attivo negli anni del dopoguerra. Nel 1956, Amadori entra come violinista nell’orchestra del Teatro Comunale di Bologna e si stabilisce in quella città, dove svolge assidua attività artistica oltre che musicale. Particolarmente nota è la serie delle caricature dedicate a famosi cantanti, direttori d’orchestra, musicisti.
Ancarani Paolo
Cervia 1939
Diplomato al Liceo Artistico di Ravenna, si è dedicato alla pittura sotto l’insegnamento, tra gli altri, di Ettore Bocchini e Giulio RuffiniDagli anni ’60 ha svolto intensa attività espositiva e ha partecipato a importanti rassegne d’arte. Paolo Ancarani vive ed opera a Cervia.
Arfelli Natalino
Alano di Piave 1922 – Ozzano dell'Emilia 1997
Trasferitosi a Cesenatico con la famiglia nel 1933, inizia l’attività artistica nell’immediato dopoguerra, collaborando tra l’altro con l’Azienda di Soggiorno per la quale realizza un manifesto promozionale e che lo coinvolge nella decorazione del progettato e mai realizzato Acquario dei Delfini. Dai primi anni ’70 vive ed opera a Bologna per poi risiedere a Ozzano dell’Emilia. In quest’ultimo periodo svolge intensa attività artistica, anche come incisore, grafico, illustratore di libri per le scuole e fumettista. Come pittore svolge tematiche fiabesche ed esotiche con una predilezione per i soggetti marini.
Attardi Ugo
Sori GE 1923 - Roma 2006
Frequenta il Liceo artistico a Palermo e poi si trasferisce a Roma, dove inizia a dipingere. Nel 1948 fonda inseme ad altri artisti il movimento “Forma 1”, e negli anni ‘50 partecipa due volte alla Biennale di Venezia, per poi iniziare una intensa attività espositiva in Italia e all’estero.
Bajoni Ermes
Bagnacavallo 1941 - 2023
Si forma presso La Bottega di G. Maestri a Ravenna, operando nel campo dell’incisione dal 1988 prediligendo la tecnica dell’acquaforte. Nelle sue opere affronta soggetti principalmente naturalistici espressi prevalentemente in maniera figurativa. È presente a numerose manifestazioni nazionali e internazionali, realizzando anche diverse mostre personali in Italia.
Balaj Skender
Durazzo 1959
Skender Balaj nasce nel 1959 a Durazzo, dove frequenta lo studio dello scultore Sabri Tuci insieme ai giovani allievi dell’Accademia di Belle Arti, apprendendo il disegno e la scultura. Dal 1976 ai 1981 frequenta il liceo serale di Tirana, lavora come disegnatore per la marina commerciale albanese e partecipa a tutte le mostre di pittura organizzate nella sua città natale. Dal 1981 al 1985 studia presso l'Accademia dell’Arte di Tirana e prende parte ad alcune mostre nella capitale. Nel 1985, appena diplomato, viene chiamato a insegnare Arti Figurative nel liceo artistico di Durazzo. Dal 1990 si avvicina al panorama artistico europeo, viaggiando spesso anche in Italia, e giungendo nel 1991 per la prima volta a Cesenatico. Dagli anni ‘90 si alterna tra l’Olanda, dove è docente d’arte, e Cesenatico, dove nel periodo estivo è ritrattista di strada sul porto canale. Nel 1999 collabora con Tinin Mantegazza per la realizzazione delle Tende al Mare.
Banchieri Giuseppe
Milano 1927 - Ronchi dei Legionari 1994
A Firenze, dove si era trasferito, si iscrive alla facoltà di Ingegneria, decidendo però ben presto di dedicarsi alla pittura. Frequenta l’Accademia di Belle Arti a Firenze e poi, tornato a Milano, quella di Brera. Insieme ad altri artisti aderisce al movimento del Realismo Esistenziale, con opere che raffigurano soggetti inerenti di realtà quotidiana, come vedute di cortili, case di periferia e nature morte. Partecipa alla Biennale di Venezia nel 1958 e nel 1962, alla Quadriennale di Roma nel 1959, nel 1965 e nel 1972.
Benetton Simon
Treviso 1933 - 2016
Sin dall’infanzia conosce la lavorazione del ferro nella fucina del padre; frequenta poi i corsi liberi dell’Accademia di Belle Arti di Venezia, realizzando le prime opere. Il suo percorso artistico è ispirato da artisti diversi quali Arturo Martini, Antonio Canova ed Henry Moore, per poi trovare un proprio stile autonomo caratterizzato da composizioni in metallo di grandi dimensioni, inserite armonicamente nello spazio urbano. È stato docente di scultura all’Accademia delle Belle Arti di Macerata, ed ha collaborato a vari progetti di didattica dell’arte. Da segnalare anche la sua attività di scenografo per il teatro e il balletto.
Bertozzi Mario
Forlimpopoli 1927 - Forlì 2020
Avviato alle arti dallo scultore Giuseppe Casalini (1886-1957), studia al Liceo Artistico di Bologna dove ha per maestri Cleto Tomba e Luciano Minguzzi. Nel 1946, a soli 19 anni, realizza a Forlimpopoli la sua prima scultura monumentale in ricordo dei Caduti per la Patria e nel 1951 è presente alla VI Quadriennale romana. Nel 1956 diviene insegnante alla Scuola Professionale Femminile a Cesena, dove frequenta il fervido ambiente artistico locale e partecipa con successo a rassegne in ambito regionale. Nel 1960, con la scultura L’Abbraccio, Bertozzi vince il concorso per un’opera d’abbellimento all’Ospedale di Forlimpopoli. Nel 1962 ha la sua prima mostra personale a Forlì. Dai primi anni ’70 ricorrono i soggetti che maggiormente lo hanno reso celebre, come i tori, i nudi femminili, le conchiglie, i Gallotauri. Tra le sue opere visibili in luoghi pubblici sono da ricordare i monumenti al Vignaiolo a Bertinoro, a Pellegrino Artusi a Forlimpopoli e al Profeta a Selbagnone. Oltre alla scultura si è anche dedicato al disegno e all’illustrazione.
Bocchini Mario
Cesena 1927 - 1999
Dopo aver frequentato l’Accademia di Belle Arti di Ravenna, Mario Bocchini si dedica autonomamente a studi dal vero prediligendo temi del mondo popolare e agricolo romagnolo. Nel 1956 entra nel gruppo neorealista cesenate capeggiato da Alberto Sughi e Giovanni Cappelli, mentre in ambiente bolognese ha per riferimento Aldo Borgonzoni. Nel 1960 si trasferisce a Milano, dove incontra e ha per maestro Mario Sironi, artista di grande rilievo in quel tempo emarginato dal mondo culturale italiano per aver collaborato con il regime fascista. Sironi influisce molto sulle cupe espressioni di disagio esistenziale che caratterizzano le opere della prima maturità di Bocchini, come relitti, rottami, periferie e barche squarciate. Successivamente Bocchini approda ad linguaggio artistico astratto-espressionista, facendosi conoscere in Italia e all’estero.
Caldari Luciano
Savignano sul Rubicone 1925 - Cesena 2012
Luciano Caldari studia a Bologna al Liceo Artistico, iniziando poi la sua attività in ambito cesenate a contatto con i coetanei Alberto Sughi e Giovanni Cappelli, e aderendo al movimento neorealista. Affronta specialmente tematiche d’impegno sociale, come il lavoro bracciantile e contadino e quello della marineria. Agli inizi degli anni ‘50 soggiorna per breve tempo a Roma, prima di entrare in contatto con Milano, dove esordisce nel 1951 con una personale alla Galleria Bergamini. Nel 1956 è presente con opere grafiche alla Biennale di Venezia. Durante il periodo milanese e dopo il ritorno a Cesena, la sua attenzione si sposta alla condizione di alienazione dell’uomo nella società del suo tempo. Dagli anni ’60 inizia a frequentare Cesenatico, dove ottiene importanti commissioni per opere in spazi pubblici, come la grande tela con la veduta del porto canale per la sala consiliare del nuovo Municipio, e quella analoga realizzata per l’atrio dell’Ospedale “G. Marconi”. Collabora anche con l’Azienda di Soggiorno, che gli affida la direzione artistica della nuova Galleria “Il Bragozzo”, e lo coinvolge per la decorazione del mai realizzato acquario dei delfini, di cui resta il bozzetto ispirato a Paul Klee. Ottiene la cattedra di decorazione all’Accademia di Belle Arti di Ravenna, dove nel 1972 presenta sue opere al “Morgan’s Paint”. Nel 1974 Cesena gli dedica una grande mostra antologica curata da Mario De Micheli. Nell’ultimo periodo vive ed opera appartato nella sua casa-studio sulla collina cesenate, partecipando con alcuni suoi dipinti alla grande mostra Pittura in Romagna, allestita al Palazzo del Ridotto di Cesena nel 2001.
Cappelli Giovanni
Cesena 1923 - Milano 1994
Dopo aver studiato al liceo artistico di Bologna si trasferisce a Milano, poi nel 1947 a Torino e nel 1949 a Roma, dove conosce gli artisti del Gruppo Arte Sociale e del Portonaccio. Di formazione e convinta adesione neorealista, partecipa attivamente a mostre ed espone in varie gallerie. Partecipa alla Biennale di Venezia del 1956 e alla Quadriennale di Roma (1963), e anche a varie rassegne di artisti italiani all’estero, dove ottiene importanti riconoscimenti. La sua più importante mostra personale si svolge al Palazzo dei Diamanti di Ferrara nel 1989. Nonostante si sia trasferito da Cesena in età giovanile esercitando la sua attività artistica soprattutto a Milano, mantiene uno stretto contatto con la Romagna, dove è apprezzato e stimato, e si trovano molte sue opere.
Casali Antonio
Cesenatico 1940
Antonio Casali nasce nel 1940 a Cesenatico, dove sin da ragazzino inizia a frequentare lo studio del pittore Natalino Arfelli. Si diploma al liceo artistico di Ravenna e all'Accademia di Belle Arti, per poi trasferirsi in Veneto dove ottiene la cattedra di insegnamento in educazione artistica, e si laurea in seguito in Architettura. Vive e lavora ad Altivole (TV).
Cianca Tonina
Cesenatico 1930 - 2012
Inizia a dipingere negli anni Sessanta a Cesenatico e per qualche tempo a Roma dove si era brevemente trasferita. Nel 1970 frequenta il corso d'incisione all'Accademia di Belle Arti di Ravenna tenuto da Tono Zancanaro, il quale la spinge a realizzare la sua prima mostra personale alla Loggetta Lombardesca l’anno successivo. Seguono altre mostre nei decenni successivi, nei quali oltre all’incisione esercita anche il disegno e la pittura, nella quale sono frequenti figure e volti femminili, come nella celebre serie delle “Ovarole”. Nel 2012, a partire da un quaderno di disegni a pastello ritrovato dai figli Leli e Roberto Nottoli, Cesenatico le dedica una edizione delle Tende al Mare.
De Pisis Filippo
Ferrara 1896 - Milano 1956
Luigi Filippo Tibertelli, noto come Filippo de Pisis, esordisce sin da giovanissimo nell’ambiente culturale di Ferrara e Bologna, dove si iscrive alla facoltà di Lettere, pubblicando le prime poesie. A Ferrara conosce i due fratelli de Chirico e Carlo Carrà, grazie ai quali si avvicina al linguaggio della pittura metafisica e al Futurismo, per poi iniziare a frequentare i maggiori letterati e artisti italiani del tempo come Filippo Tommaso Marinetti, Giorgio Morandi, Vincenzo Cardarelli, Giovanni Comisso, e intrattenendo rapporti epistolari con esponenti del Dadaismo con Guillaume Apollinaire e Tristan Tzara. Nel 1917 A Cesenatico, dove la sua famiglia affittava una villa per le vaczanze estive, conosce Marino Moretti, al quale resterà legato da una profonda amicizia per tutta la vita. Nel 1920 si trasferisce a Roma, dove frequenta gli ambienti culturali della città come il Caffè Greco e il Caffè Aragno, ed espone per la prima volta alla Galleria d’Arte Bragaglia. Nel marzo 1925 è per la prima volta a Parigi, dove rimarrà fino al 1939 interrompendo questo soggiorno con frequenti ritorni in Italia e con alcuni brevi viaggi in Europa. A Parigi si ritrova spesso con gli amici italiani, come De Chirico, Aldo Palazzeschi, e lo stesso Marino Moretti, che coinvolge nella vivace e spregiudicata vita artistica e notturna della capitale francese. Da quel momento De Pisis si afferma sempre più come uno dei maggiori pittori italiani del Novecento, esponendo nelle maggiori rassegne d’arte italiane e mondiali. Nel 1947 per gravi motivi di salute deve tornare in in Italia, dove trascorre gli ultimi anni della sua vita con lunghe degenze in casa di cura. Pochi mesi dopo la sua morte, nel 1956, la Biennale di Venezia lo ricorda con una speciale retrospettiva presentata da Francesco Arcangeli.
Fabbri Amleto
Cesenatico 1885 - Ravenna 1979
Sono molto poche le notizie su questo pittore, che fu attivo dai primi anni del Novecento e lavorò quasi sempre nella nativa Cesenatico. Dopo la partecipazione ad alcune mostre sin dagli anni ’30, nel 1952 vince il secondo premio alla prima edizone 1952 del “Premio Cesenatico con il dipinto Porto canale, che fa parte delle collezioni d’arte comunali. Figurano nella collezione comunale altri due dipinti di Fabbri, un’altra veduta del porto canale ed una raffigurante la piazzetta delle Erbe.
Fioravanti Ilario
Cesena 1922 - Savignano sul Rubicone 2012
Ilario Fioravanti si diploma ragioniere a Cesena e subito dopo al Liceo Artistico di Bologna, proseguendo poi gli studi alla Facoltà di Architettura di Firenze, dove si laurea nel 1949. Durante gli anni universitari apre uno studio in un torrione della Rocca di Cesena assieme a Giovanni Cappelli, al quale si aggiungono anche Alberto Sughi e Luciano Caldari, futuri protagonisti del neorealismo esistenziale cesenate. Anche Fioravanti dipinge e del 1946 è la sua prima mostra collettiva. Continua tuttavia a dedicarsi all’architettura realizzando vari edifici pubblici, privati e di culto tra Cesena e Cesenatico e altre città romagnole. Oltre alla primitiva passione per il disegno a mano libera, inizia dedicarsi sopratutto alla scultura, con riferimenti che vanno da Medardo Rosso ad Arturo Martini, Marino Marini, Giacomo Manzù, Alberto Giacometti, inserendo però una personalissima attenzione a valori tattili, materici e coloristici tipicamente mediterranei. Negli anni Settanta e Ottanta si interessa anche a espressioni arcaiche tra arte egiziana, mesoamericana, nuragica, etrusca e africana. Nel 1990, grazie all’interessamento di Giovanni Testori, tiene a Milano (dove espone tra l’altro il Grande Compianto del 1985) la sua prima importante mostra di scultura che lo fa conoscere ed apprezzare da altri importanti critici e artisti come Antonio Paolucci, Andrea Emiliani, Tonino Guerra, Dario Fo e Raffaele De Grada, Vittorio Sgarbi. Sono di questi anni anche importanti commissioni per opere pubbliche, questa volta di sculture o portali, mentre continuano le mostre in vari luoghi in Italia. A Cesenatico, Casa Moretti gli dedica nel 2012 una mostra di scultura, nello stesso anno in cui l’edizione delle Tende al mare viene realizzata con i suoi disegni stampati a ruggine dalla Bottega Pascucci 1826.
Fo Dario
Sangiano 1926 - Milano 2016
Attore, autore e regista teatrale italiano, ha innovato il teatro comico e politico italiano attraverso spettacoli, realizzati spesso insieme alla moglie Franca Rame, che attingono a modalità e linguaggi del teatro popolare per compiere una serrata critica del presente. Tra gli anni ’60 e ’70 le sue presenze sulla televisione italiana insieme a Franca Rame suscitano sempre ampio dibattito. Nel 1997 gli viene conferito il premio Nobel per la letteratura. Dario Fo ha sempre accompagnato l’attività teatrale con quella artistica, disegnando bozzettim scenografie, e illustrazioni per libri, con un segno molto libero e colori vivaci, utilizzando materiali e tecniche varie. Inizia a frequentare Cesenatico insieme alla moglie Franca Rame sin dagli anni ’60, partecipando alla intensa vita artistica promossa soprattutto dall’Azienda di Soggiorno diretta dall’amico Primo Grassi. Troviamo così Fo alle mostre d’arte della galleria “Il Bragozzo”, e coinvolto anche nelle altre iniziative turistiche, come l’acquarium dei delfini. Fo e la Rame acquistano anche una casa a Sala, una località nell’entroterra di Cesenatico, che diventa luogo di vacanza, di lavoro, e di incontro con amici e collaboratori. Nel 1998, Cesenatico insieme alla Regione Emilia-Romagna gli dedica la prima grande mostra dopo il conferimento del Premio Nobel; nel gruppo di lavoro della mostra nasce anche l’idea delle “Tende al mare”, la cui prima edizione si tiene proprio quell’anno con Dario Fo che realizza le tende insieme agli allievi dell’Accademia di Belle Arti di Ravenna. Nel 2016, pochi mesi prima della sua morte, collabora ancora all’allestimento a Cesenatico della originalissima mostra Darwin, dove sono espone insieme dipinti, sculture, pupazzi e figure intagliate.
Galliani Omar
Montecchio Emilia 1954
Ha studiato all’Accademia di Belle Arti di Bologna, per diventare sin dagli inizi degli anni Ottanta esponente di spicco del gruppo degli Anacronisti e del Magico Primario. Partecipato a tre edizioni della Biennale di Venezia e in quella del 1984 gli viene assegnata una sala personale. Sempre dagli anni Ottanta ottiene un vasto successo internazionale con mostre in tutto il mondo e unanime apprezzamento della critica. Insegna pittura all’Accademia di Belle Arti di Carrara.
Gambi Gaspare
Ravenna 1889 - 1968
Si diploma dell'Accademia di Belle Arti di Ravenna e frequenta in seguito la Scuola d'arte applicata all'industria di Firenze. Grazie alla frequentazione con il concittadino Vittorio Guaccimanni si appassiona all'incisione e in particolare alla tecnica dell'acquaforte, dedicandosi soprattutto all'illustrazione dei monumenti di Ravenna. Partecipa a varie mostre personali e collettive nazionali ed internazionali.
Gattamorta Alan
Boston 1953
Alan Gattamorta nasce negli Stati Uniti, ma si trasferisce ben presto in Italia dove nel 1971 si diploma all'Istituto per il Mosaico di Ravenna e nel 1975 all'Accademia di Belle Arti di Bologna. Il suo percorso artistico parte dal mosaico, ma continua con la ceramica, la scultura e la pittura, con una particolare affezione per la tecnica dell'acquerello. Quella di Gattamorta è ua ricerca artistica rigorosa e appartata, che svolge nel suo studio di Cesenatico, pubblicando i risultati del suo lavoro con periodiche mostre virtuali nel sito web appositamente creato www.alangattamorta.it
Guberti Helfrich Manlio
Ravenna 1917 - Castelnuovo di Porto 2003
Dopo gli studi di musica si laurea in Giurisprudenza, per poi dedicarsi alla pittura e all’incisione, diplomandosi nel 1948 all'Accademia di Belle Arti di Roma. In questo stesso anno partecipa alla Biennale di Venezia. Comincia a esporre con successo in Italia e poi negli Stati Uniti, dove trascorre l'intero 1953 studiando tecniche della calcografia e dell'encausto. Pubblica vari scritti d'arte e letteratura, fra cui il primo manuale di serigrafia per artisti. Espone in numerose mostre collettive e personali in Italia e all'estero, tra le quali da segnalare la presenza alla rassegna Incisione romagnola contemporanea, a Ravenna nel 1991.
Koné Aladji
Saint Louis 1959
Aladji Koné è considerato tra i maggiori artisti senegalesi contemporanei. Tra il 1998 e il 2010 è stato uno degli animatori dell’Espace Médina a Dakar, luogo d’arte e cultura che ha contribuito a valorizzare la storia e le tradizioni artistiche del Senegal. Artista poliedrico, Aladji Koné si è dedicato alla pittura, ma anche ad altre forme espressive operando mediante l’assemblaggio di legno e vari materiali poveri oltre a multiformi elementi metallici. Partendo da dati di realtà ha sviluppato un linguaggio personale ricco di spunti simbolici e metaforici. Nel 2022 sue opere sono state esposte nell’ambito di una iniziativa espositiva promossa dall’Istituto Italiano di Cultura in Senegal dedicata a Pier Paolo Pasolini. In quegli anni conosce anche alcune persone di Cesenatico, tra le quali Giovanni Bissoni che acquista opere di Koné per la sua collezione d’arte, poi donata al Comune di Cesenatico.
Luzzati Emanuele
Genova 1921 - 2007
Luzzati si diploma all'Ecole des Beaux Arts di Losanna, e inizia subito a collaborare come scenografo con registi, architetti, artisti e scrittori; espone nel 1972 alla Biennale di Venezia, e nel 1975 fonda con Aldo Trionfo e Tonino Conte il Teatro della Tosse di Genova. I suoi film di animazione La gazza ladra e Pulcinella ottengono la nomination all’Oscar. Luzzati è capace di usare per le sue scenografie e bozzetti ogni sorta di materiale, dalla terracotta allo smalto, dall'intreccio di lane per arazzi all'incisione su supporti diversi, ai collage di carte e tessuti. Oltre alle scenografie, scrive e illustra libri per l'infanzia, ed esegue varie opere decorative collaborando con architetti per arredi navali e locali pubblici. Nel 2001, i suoi bozzetti che raffigurano personaggi d’opera diventano il tema di una edizione delle Tende al mare realizzata insieme all’Accademia di Belle Arti di Ravenna; alcuni dei bozzetti vengono acquisiti alla collezione d’arte comunale.
Malmerendi Giannetto
Faenza 1893 - Cesena 1968
Malmerendi frequenta la Scuola d’Arti e Mestieri di Faenza e nel 1910 si iscrive al Regio Istituto di Belle Arti di Bologna dove conosce Giorgio Morandi e Osvaldo Licini. Aderisce per un breve periodo al Futurismo, per poi tornare alla pratica dell’arte appresa in gioventù che riguarda soprattutto la xilografia e altre arti applicate, come la ceramica, il ferro battuto, l’ebanisteria. Nel 1915 partecipa alla mostra della “Secessione Romana”, e nel 1919 inizia la collaborazione con la rivista “La Piè” diretta da Aldo Spallicci, continuando a partecipare alle maggiori esposizioni d’arte negli anni Venti e Trenta. Dopo la guerra continua ad insegnare, a dipingere, a incidere su legno e a partecipare all’ambiente artistico romagnolo, che lo considera tra i suoi decani e maestri. Le sue opere sono stati sempre apprezzate per il realismo mai banale e bozzettistico, ma sempre originale e sicuro, e alcune, come la sua carta geografica della Romagna, divenute addirittura celebri nel nuovo universo figurativo dei social media.
Mantegazza Tinin
Varazze 1931 - Cesena 2020
Nato nel 1931, si trasferisce a Milano dove insieme alla moglie Velia Mantegazza negli anni ’60 gestisce dei locali dove si affermano alcuni tra i più noti attori comici e di cabaret italiani. Inizia anche a collaborare con il teatro e la televisione, dove per il programma L’albero azzurro realizza il celebre pupazzo di Dodò. Tinin è anche regista televisivo e giornalista, e in questa veste collabora con gli ultimi programmi di Enzo Biagi, e inoltre con varie case editrici, teatri, e con l’organizzazione di vari iniziative culturali nazionali, interessandosi anche di teatro di burattini per i quali dà vita a Sorrivoli ad un originale festival. Tinin e Velia iniziano a frequentare Cesenatico negli anni ’60, anch’essi attratti dalla vivace vita culturale e balneare e dalla presenza in vacanza di vari attori amici, come Cochi Ponzoni e Renato Pozzetto. Tinin collabora con l’Azienda di Soggiorno realizzando alcuni bozzetti per manifesti, e anche in seguito non mancherà mai di fornire il suo apporto creativo alla comunità cesenaticense, dove poi si stabilisce definitivamente: nel 1986 insieme a Mino Savadori e Maurizio Bertoni realizza la prima edizione del Presepe della Marineria sulla barche tradizionali del museo; nel 1999 i suoi disegni di alberi realizzati dal pittore Skender Balaj sono i protagonisti della seconda edizione delle Tende al mare; per alcuni anni ha la direzione artistica del Teatro Comunale, ideando una formula che agli spettacoli associa incontri ed eventi culturali; nel 2010 progetta l’originale Albero del mare, realizzato poi con una vela composta da luci colorate.
Margotti Anacleto
Lugo 1895 - Imola 1984
Margotti inizia la sua carriera artistica come apprendista decoratore e pittore autodidatta. Nel 1917 insegna disegno all’Accademia di Belle Arti di Bologna e dopo la guerra si stabilisce definitivamente a Imola. Nonostante due soggiorni a Vienna (1921) e a Parigi (1926), la sua pittura rimane ancorata a temi iconografici tipicamente romagnoli e a intenti sociali. Tra le due guerre espone a Milano e a Roma, e alla Biennale di Venezia, e nel 1936 inizia ad insegnare Storia dell’Arte al Liceo Classico di Imola. Anche dopo la guerra partecipa alla Biennale veneziana alle Quadriennali romane, e nel 1946 dà vita alla Mostra Nazionale di Arte Figurativa di Imola di cui rimane l’animatore principale. I suoi soggetti restano pressoché immutati (paesaggi e uomini e donne al lavoro) in tutta la sua carriera artistica, mentre la sua pennellata si fa sempre più pastosa, distesa e crudamente sintetica.
Mandelli Pompilio
Luzzara 1912 – Bologna 2006
Allievo di Virgilio Guidi e di Giorgio Morandi all’Accademia di Belle Arti di Bologna, Mandelli esordisce nel 1935 in una mostra dei Littoriali di Venezia. Nell’immediato dopoguerra è uno dei fondatori del gruppo Cronache, assieme a Carlo Corsi, Luciano Minguzzi, Aldo Borgonzoni. Nel 1948, 1950 e 1952 è invitato alla Biennale di Venezia. Inizia in questo periodo il sodalizio con il critico Francesco Arcangeli, teorico dell’ultimo naturalismo. Espone nuovamente alla Biennale veneziana nel 1972. Docente e direttore all’Accademia di Belle Arti bolognese, è presente in numerose rassegne dedicate alla pittura italiana del ‘900. Nel 1995 e nel 2002 gli vengono dedicate importanti antologiche al Salone del Podestà di Bologna e al Palazzo Magnani di Reggio Emilia. Pompilio Mandelli è oggi generalmente considerato, assieme a Mattia Moreni ed Ennio Morlotti, tra i massimi esponenti dell’informale italiano. Con la sua opera Alberi d’estate Mandelli ha vinto la terza edizione del “Premio Cesenatico”. Dipinta nel 1953, quest’opera è un esempio luminoso della pittura informale teorizzata dal grande critico Francesco Arcangeli nel secondo dopoguerra, mentre nel campo delle arti visive si andava consumando la pesante frattura fra realismo ed astrattismo.
Masotti Walter
Faenza 1925 - Cesenatico 1987
Iniziato a dipingere a Bologna e in Francia (a Parigi, a Montpellier e per un periodo più lungo in Camargue), poi si trasferisce a Cesenatico, integrandosi perfettamente con la comunità e il paesaggio del borgo marinaro e mantendo un rapporto privilegiato con lo scrittore e poeta Marino Moretti. A Cesenatico, Masotti lavora assiduamente producendo soprattutto vedute del porto canale e scene di paesaggio, molto apprezzate sia dai turisti che dai residenti. Oltre a queste, realizza anche ritratti, nature morte, soggetti sacri, utilizzando soprattutto la pittura ad olio ma anche altre tecniche. Nel 1975, Masotti realizza in modo estemporaneo, utilizzando il muro laterale di una casa affacciata sulla piazetta delle Erbe, vicino al suo studio, un grande “murales” con il porto canale, barche e pescatori, che è come una sintesi visiva del suo immaginario figurativo. Pur essendo artista di ottime doti tecniche e compositive, Masotti non ottiene mai notorietà e fortuna critica aldifuori di Cesenatico, a causa della sua assenza dai circuiti delle mostre, unita al rifiuto di corporativismi culturali e alla preferenza per la vendita diretta delle sue opere rispetto al mercato tradizionale dell’arte. Nel 2007, il Comune di Cesenatico con l’Istituto Regionale per i Beni Culturali gli dedica una mostra che ne rivela la ricca e complessa produzione e le doti indubbie di artista.
Mercuriali Gastone
Cesenatico 1935 - 2016
Autodidatta, inizia l’attività artistica negli anni ’60 distinguendosi come disegnatore e pittore, raffigurando figure e soggetti ispirati alla realtà del proprio vivere quotidiano. Protagonisti dei suoi quadri, oltre a ritratti, volti e figure femminili, nature morte, sono anche cose minime come fiammiferi, mozziconi di sigarette, bucce di noci e di altri frutti. Riservato e poco incline a frequentare gli ambienti artistici del suo tempo, Mercuriali ha comunque goduto di una non comune notorietà grazie anche al ciclo dei Relitti comprendente, oltre ad alcune opere su tela, anche i murales ancora visibili lungo la cinta del Convento dei Cappuccini, sulla facciata della casa studio di viale Roma; altri due relitti che figuravano sulla facciata della Galleria comunale “Leonardo da Vinci”, ormai ammalorati e distrutti dai lavori di restauro dell’edificio, sono stati rieseguiti dallo stesso Mercuriali su due grandi telai e sono ora parte delle raccolte comunali d’arte. Nel 2009, ha pubblicato Lùdli smarìdi, raccolta di poesie in dialetto romagnolo. Il Comune di Cesenatico gli ha dedicato una prima mostra nel 2006 ed una seconda nel 2023 nella quale è venuta alla luce tutta la ricchezza e complessità del suo lavoro artistico. Il suo studio di viale Roma è ancora visitabile.
Morlotti Ennio
Lecco 1910 - Milano 1992
Dopo aver iniziato a lavorare da giovanissimo come operaio, sceglie di dedicarsi esclusivamente alla pittura nel 1936: ottiene la maturità all’Istituto d’Arte di Brera, e si iscrive all’Accademia di Belle Arti di Firenze. Esordisce in mostra a Lecco nell’estate del 1937 e con il denaro ricavato dalla vendita dei dipinti esposti compie un viaggio a Parigi, dove resta colpito dall’arte di Cézanne e di Picasso. Durante il soggiorno si cimenta nello studio dell’arte antica e moderna. Nel 1939 si trasferisce definitivamente a Milano, dove grazie ad una borsa di studio si iscrive anche all’Accademia di Brera. Nel 1945 firma il Manifesto del Realismo, ma negli anni Cinquanta si discosta da questa corrente diventando invece uno dei protagonisti dell’arte Informale teorizzata dal critico Francesco Arcangeli. Partecipa più volte alla Biennale di Venezia ed alla Quadriennale di Roma, oltre che a numerose mostre di rilevanza nazionale.
Nanni Anna Maria
Cesenatico 1937 - 2021
Anna Maria Nanni nasce in una famiglia di fotografi e musicisti, e si diploma prima al Liceo Artistico e poi all’Accademia di Belle Arti di Ravenna, iniziando la sua carriera artistica nel 1959 partecipando a concorsi e rassegne d’arte in ambito romagnolo, e diventando insegnante di educazione artistica nelle scuole. Pittrice, ma anche ceramista, scultrice, mosaicista, disegnatrice, la Nanni arriva a prestare la sua opera creativa anche per la realizzazione di alcuni aquiloni per il celebre festival di Cervia. Particolarmente intensa e l’attività dell’artista nell’ultimo periodo, nel quale le sue opere vengono esposte in varie mostre in tutta la regione, e divengono anche protagoniste dell’edizione 2018 delle “Tende al Mare” per la quale dipinge le tende personalmente.
Navacchia Luciano
Cesena 1946
Luciano Navacchia è attivo come pittore a partire dalla fine degli anni ’60. Nel fervido ambiente artistico cesenate, Navacchia matura un suo personale linguaggio espressivo, ricevendo l’attenzione della critica e del pubblico per la sua pittura carica di venature esistenzialiste ed intimiste. Da sempre interessato alle più diverse tecniche artistiche, dal 2010 si dedica con continuità alla scultura, traducendo plasticamente la figura femminile con materiali di riuso ed originali soluzioni plastiche. Al notevole successo attribuito alla sua produzione scultorea ha fatto riscontro una fitta serie di esposizioni sia personali che collettive in Italia e all’estero. Cesenatico nel 2020 ha ospitato alla Galleria comunale “Leonardo da Vinci” la sua mostra Donne d’altrove, dedicata alle sue sculture con soggetti femminili.
Nonni Francesco
Faenza 1885 - 1976
Nonni si forma alla Scuola di Arti e Mestieri di Faenza dove conosce i coetanei Domenico Rambelli, Ercole Drei, Giuseppe Ugonia e Giovanni Guerrini, tutti ispirati dall’allora punto di riferimento artistico locale Domenico Baccarini. Diventato apprendista intagliatore, si dedica alla xilografia guardando soprattutto agli esempi di Adolfo De Carolis e Aubrey Beardsley, iniziando a pubblicare i suoi lavori su riviste importanti come “Il Leonardo” e “Emporium”, e a illustrare vari libri. Partecipa con le sue xilografie a tutte le principali mostre del primo Novecento, ricevendo unanime plauso e affermandosi come uno dei protagonisti dell’Art Decò europea. Cionostante, e pur guardando e partecipando ad un contesto artistico nazionale ed internazionale, Nonni sceglie di non abbandonare mai la Romagna, rifiutando anche la cattedra di xilografia all’Istituto d’Arte di Roma, ma collaborando attivamente alle iniziative artistiche e culturali locali, come la rivista “La Piè” fondata da Aldo Spallicci per la quale realizza varie xilografie.
Pantieri Pier Claudio
Meldola 1927 - 2022
Diplomatosi all’Istituto d’Arte per la Ceramica di Faenza, Pantieri si dedica inizialmente alla ceramica e alla fine degli anni Quaranta apre un proprio laboratorio a Forlì. Sull’onda del picassismo dominante in quegli anni, realizza pezzi unici di stampo primitivista che espone in Italia e all’estero, e opera anche come mosaicista. Nel 1951 espone alla Triennale di Milano e alla Quadriennale di Roma. Soggiorna a Parigi e a Colonia, e partecipa a altre varie rassegne d’arte nazionali e internazionali. Negli anni Cinquanta è particolarmente attratto da soggetti cari alla pittura neorealista, come operai e pescatori. Dagli anni Sessanta si dedica alla messa a punto di una cifra personale, che ha per soggetto icone del mondo romagnolo e in particolare animali simbolici come il gallo, mentre spunti allegorici arricchiscono via via il suo repertorio.
Pasini Ugo
Cesena 1942
Noto soprattutto per le sue nature morte, Ugo Pasini inizia a dipingere insieme a Osvaldo Piraccini e Alberto Sughi. Nel 1969 allestisce la sua prima mostra personale a Cesena, seguono poi altre personali a Roma e in altre città italiane e più numerose partecipazioni a mostre collettive. Pittore figurativo per soggetti e astratto la composizione e il colore, Pasini propone opere che rimandano a Morandi, a Casorati, alla Metafisica e al Realismo Magico, ma anche ai più antichi maestri del primo Quattrocento che scoprivano una misura geometrica nei paesaggi e nelle cose.
Piraccini Osvaldo
Cesena 1931
Inizia a dipingere prima con Giovanni Cappelli e poi con Alberto Sughi, influenzato anche da Marcello Muccini, fondatore con altri dei sodalizi artistici romani G.A.S. (Gruppo Arte Sociale) e Gruppo del Portonaccio, amico di Sughi e frequentemente presente a Cesena. Nel 1957 viene premiato alla Mostra mondiale dei giovani Artisti di Mosca, e dal 1959 espone a Roma e poi negli anni Sessanta e Settanta in numerose rassegne d’arte nazionali, con varie personali a Roma, opera a partire dai primi anni Settanta. È fra i fondatori, alla metà degli anni ’60, della Galleria d’Arte ‘Il Portico’, che sarà un punto di riferimento per l'arte cesenate. Nella maturità la figurazione di Piraccini evolve verso esiti sempre più informali, pur rimanendo di impianto figurativo.
Pulini Massimo
Cesena 1958
La sua carriera artistica inizia nei primi anni Ottanta, partecipando alle mostre curate da critici come Maurizio Calvesi, Italo Tomassoni e Italo Mussa, all’origine dei gruppi variamente definiti come Anacronisti, Ipermanieristi o Pittura Colta. L’abilità pittorica di Pulini e la sua competente attenzione alla storia dell’arte esercitano forte attrazione in un mondo critico e artistico che riscoprendo mezzi espressivi abbandonati sta ritornando alla figurazione. La ricerca personale di Pulini ha varie stagioni e si distingue anche per l’utilizzo di mezzi espressivi differenti, ma resta costante il suo interesse alla storia della pittura. Partecipa a varie mostre nazionali, e ottiene importanti commissioni, come nel 2002 la decorazione della volta di una delle stanze degli appartamenti papali in Vaticano e il velario del Teatro Bonci di Cesena. Pulini è anche critico e storico dell’arte, e ha proposto mostre soprattutto su maestri del Seicento e in particolare sul Guercino. Ha in varie Accademie di Belle Arti e ora ha la cattedra di pittura a Bologna. È stato Assessore alla Cultura del Comune di Rimini, riattivando spazi espositivi e realizzando importanti iniziative culturali.
Rossi Ilario
Bologna 1911 - 1994
Ilario Rossi ha sempre vissuto a lavorato a Bologna, dove il suo riferimento costante è stata l’opera di Giorgio Morandi, del quale è allievo all'Accademia di Belle Arti di quella città. Le sue opere sono soprattutto paesaggi, nature morte e figure interpretate attraverso una vena intimistica che stempera il rigore del tonalismo morandiano; dipinti che egli presenta con regolarità alle Biennali di Venezia e alle quadriennali romane già a partire dal 1939. Nel primo dopoguerra, Rossi è tra i fondatori della Galleria Cronache, che svolge un fondamentale ruolo di aggiornamento della cultura bolognese. Accanto a lui sono gli amici come Giovanni Ciangottini, Pompilio Mandelli, Luciano Minguzzi e Carlo Corsi. Nel corso degli anni '50 si avvicina alla pittura informale, accogliendo tempestivamente le più innovative suggestioni internazionali, e ricevendo anche l’attenzione di Francesco Arcangeli, insieme a quella di altri critici come Maurizio Calvesi, Marco Valsecchi, Adriano Baccilieri. Nel 1965 ottiene la cattedra all'Accademia di Bologna, dove diventa direttore nel 1970. Nel 1971 è chiamato a insegnare all'Accademia di Brera, e nel 1976 Luigi Carluccio gli dedica una importante monografia.
Ruffini Giulio
Villanova di Bagnacavallo 1921 - Ravenna 2011
Studia presso la Scuola d’Arte e Mestieri di Cotignola, e inizia ad esporre a partire dal 1950, partecipando a numerose mostre nazionali e internazionali, tra cui la Biennale di Venezia e la Quadriennale di Roma nel 1955, con opere di impianto verista. Diviene insegnante al Liceo Artistico di Ravenna, e nel 1968 ottiene una monografia sul suo lavoro a cura di Raffaele De Grada, edita dalla Galleria “La Bottega” di Ravenna. Nel corso della propria carriera artistica continua a crescere e modificare il proprio stile, esprimendosi in modi e forme differenti, restando pur sempre legato alla considerazione dell’arte come strumento di critica sociale.
Sughi Alberto
Cesena 1928 - Bologna 2012
Autodidatta, Sughi si trasferisce per un anno a Torino nel 1946, poi apre a Cesena uno studio in comune con Giovanni Cappelli e Luciano Caldari; dal 1948 al 1951 vive a Roma, dove conosce Marcello Muccini e Renzo Vespignani. Pur vicino al Partito Comunista Italiano, Sughi non accetta però le precise indicazioni del partito in campo artistico dopo la scissione tra astrattisti e realisti indotta dall’intervento di Palmiro Togliatti, e si dedica a una personale ricerca dedicata al malessere dell’uomo e della società. Le periferie delle grandi città e figure umane solitarie e senza meta diventano così i soggetti preferiti di una personale area pittorico-figurativa per la quale si è più volte parlato di “realismo esistenziale” e della Sughi diventa uno dei principali interpreti. Nel 1956 tiene la sua prima personale a Roma, poi espone nel 1958 a Milano e nuovamente a Roma, mentre i suoi quadri si fanno sempre più cupi, registrando anche agli inizi degli anni Sessanta significative influenze da parte di Francis Bacon, sia per le deformazioni fisiche dei soggetti sia per le ambientazioni. Il suo lavoro procede per cicli entro i quali intraprende e conclude temi iconografici specifici e mutazioni stilistiche. Al tema della marginalità dell’arte sono dedicate le sue ultime opere.
Tampieri Giuseppe
Lugo 1918 – Faenza 2014
Nei primi anni Trenta frequenta la Scuola di Disegno di Faenza sotto la guida di Roberto Sella e di Francesco Nonni. Nel 1936 espone per la prima volta a Ravenna e nel 1937 si trasferisce a Firenze per frequentare i corsi di scultura dell’Istituto d’Arte, e partecipare al vivace ambiente artistico di quella città. Nel 1941 torna a Faenza dove organizza manifestazioni culturali e, verso il finire della guerra, si impegna nel recupero di opere d’arte danneggiate dai bombardamenti. Nel 1948 è presente alla Biennale di Venezia con sculture, poi nel 1949 a Milano e alla Quadriennale di Roma. Dal 1951 al 1982 risiede a Genova e compie vari viaggi in Spagna e in Mediterraneo. A queste date i soggetti iconografici (paesaggi assolati e interni con figure femminili e maschili in simbolici e a volte conturbanti atteggiamenti) e i modi eleganti della sua pittura sono ormai definiti e verranno solo leggermente affinati nel corso della sua lunga carriera. Tiene ancora mostre personali e partecipa a concorsi e collettive, impegnandosi anche in campo scultoreo. Sedotto dal mito mediterraneo, Tampieri si raffigura spesso in compagnia di modelle discinte mettendo in netto contrasto la sua pensosa figura con la sfolgorante bellezza delle figure femminili, a sottolineare l’eternità di una bellezza ideale e l’inarrestabile degrado della vita umana.
Teodorani Fortunato
Cesena 1888 - 1960
Diventato sordomuto a soli quattro anni per una malattia, la famiglia lo invia in un istituto di rieducazione a Firenze dove incontra la principessa Antonietta Strozzi Centurione, benefattrice e mecenate, che riconosciute le sue potenzialità gli permette di iniziare studi artistici. Nel 1910 Teodorani ottiene così il Diploma in Disegno e Pittura, con medaglia d’oro, dell’Istituto Gualandi, e dopo una prima attività fiorentina torna a Cesena nel 1915. Con il rientro a Cesena, Teodorani inaugura la sua attività prevalente di decoratore di chiese e palazzi, non solo in Romagna. Esegue pale d’altare e apparati decorativi per svariate chiese sia delle città che del territorio, spingendosi anche sino a Roma in San Giovanni in Laterano e San Carlo al Corso. Dopo la seconda guerra mondiale esegue restauri alla Basilica del Monte di Cesena, e a San Luca a Bologna. Negli anni Trenta e Quaranta Teodorani esegue anche le sue opere pittoriche più significative dedicate a scorci urbani di Cesena e al paesaggio circostante. Se negli apparati per le chiese resta ancorato a temi e modalità espressive tradizionali, è nella pittura che emerge la sua vena personale. Artista polivalente, Teodorani si è espresso anche nei campi dell’arredo, del ferro battuto e della ceramica, frequentando i laboratori di Faenza negli anni Venti.
Treccani Ernesto
Milano 1920 - 2009
Tra i fondatori nel 1938 del gruppo Corrente, che a Milano riuniva artisti impegnati nella lotta antifascista, Treccani partecipa in seguito alla Resistenza e anche nel dopoguerra mantiene con coerenza l’idea di un’arte al servizio della politica e della società, nel segno di un convinto neorealismo italiano. La sua fonte d'ispirazione sono soprattutto le desolate periferie industriali e l'esperienza dell'occupazione delle terre nel Mezzogiorno, mentre dal 1960 si orienta verso soluzioni di intimismo lirico talvolta ai limiti dell'astrazione, sperimentando anche la scultura. Nel 1978 istituisce a Milano la fondazione Corrente, della quale fanno parte anche il suo archivio e una collezione di proprie opere.
Vespignani Renzo
Roma 1924 - 2001
Inizia a disegnare durante l’occupazione nazista, con l’obiettivo di trasmettere il degrado e la tristezza di quei momenti. Al 1945 risale la sua prima mostra personale, alla quale ne seguiranno numerose altre in tutta Europa. Svolge anche l’attività di scenografo per il teatro, e nei decenni successivi si dedica anche all’illustrazione ad acquaforte di alcuni classici della letteratura. Partecipa quattro volte alla Biennale di Venezia e cinque volte alla Quadriennale di Roma. Nel 1999 viene eletto Presidente dell’Accademia Nazionale di San Luca.
Zancanaro Tono
Padova 1906-1985
Artista e viaggiatore instancabile, Zancanaro si trasferisce inizialmente a Roma, dove frequenta tra gli altri Ernesto Treccani, Renato Guttuso, Alberto Moravia ed Elsa Morante; in seguito si spinge in Sicilia, a Capo d’Orlando, dove ritrae i ragazzi e i pescatori del luogo, e nei paesi slavi e orientali.